nuova epoca geologica - impatto dell'uomo sulla terra

Antropocene: ci troviamo di fronte ad una nuova epoca geologica?

Ci troviamo di fronte ad una nuova epoca geologica? Molti scienziati dicono di sì. L’ultimo in ordine di tempo da aver parlato di “Antropocene” è il Dottor Colin Waters, capo geologo alla British Geological Survey e uno degli autori di una ricerca recentemente pubblicata su “Science”. Lo studio mira a dimostrare che l’impatto che l’uomo sta avendo – e ha già avuto – sulla Terra è talmente grande da arrivare a parlare di una nuova epoca geologica, l’Antropocene per l’appunto.

I cambiamenti di cui si parla nell’articolo riguardano non solo l’atmosfera, gli oceani e le zone artiche, ma anche flora e fauna selvatiche. Questi cambiamenti sono il risultato di una sensibile accelerazione del progresso tecnologico e della crescita della popolazione mondiale: se si è dovuto aspettare fino al 1800 affinché la popolazione mondiale arrivasse a 1 miliardo di persone, con la rivoluzione industriale il tasso di crescita ha subito un’impennata e in poco più di due secoli si è arrivati agli oltre 7 miliardi di persone presenti oggi sul pianeta. Una così forte crescita ha portato a un inevitabile aumento della domanda di energia e del conseguente consumo di risorse. Infatti, l’Earth Overshoot Day, la giornata dello sfruttamento della Terra – ovvero il giorno il cui la popolazione mondiale ha consumato tutte le risorse naturali a disposizione per quell’anno – nel 2015 è stato registrato il 13 agosto: da quel giorno in poi abbiamo consumato più di quanto avessimo a disposizione. L’Earth Overshoot Day viene registrato da anni e ogni anno ricorre sempre prima: nel 2014 infatti era stato registrato il 17 agosto e nel 2000 addirittura il 4 ottobre, ben 52 giorni prima rispetto al 2015. In base a questi calcoli, effettuati dal Global Footprint Network, per soddisfare la domanda di risorse servirebbero 1,6 Terre. Come detto, questo sbilanciamento tra risorse disponibili e domanda ha portato e continua a portare a una serie di cambiamenti climatici e ambientali sostanziali.

Spinta all’estinzione

L’estinzione di numerose specie animali e vegetali ha subito una notevole accelerazione e si parla addirittura di 400 specie estinte negli ultimi 100 anni. Gli scienziati mettono in guardia da una sesta estinzione di massa, che porterebbe all’estinzione del 75% delle specie esistenti nel corso dei prossimi secoli.

Riscaldamento globale

La concentrazione di CO2 nell’atmosfera è in costante aumento e ad oggi si attesta intorno ai 400 ppm, con un aumento di ben 120 ppm dal 1800 ad oggi. Insieme alla concentrazione di CO2 e degli altri gas serra si registra un costante aumento della temperatura ed è stato confermato da diverse organizzazioni scientifiche, tra cui il NOAA e la NASA, che il 2015 è stato l’anno più caldo di sempre (da quando vengono effettuate registrazioni in modo scientifico, cioè dal 1880), battendo il record del 2014 di 0,13 gradi Celsius. Qui un interessante vista dell’andamento del riscaldamento globale dal 1880 ad oggi: http://www.nasa.gov/press-release/nasa-noaa-analyses-reveal-record-shattering-global-warm-temperatures-in-2015

Inquinamento di oceani e corsi d’acqua

In base a un recente report della “Ellen MacArthur Foundation” – fondata dalla stessa MacArthur, ex campionessa di vela – si prevede che entro il 20150 ci sarà più plastica che pesci negli oceani. Dal 1964 la domanda e la produzione di plastica è aumentata di ben 20 volte; solo il 5% del materiale plastico però viene oggi riciclato in maniera efficace, mentre il 40% finisce nelle discariche e oltre il 30% viene riversato in natura, molto spesso negli oceani. I dati riportano che almeno 8 milioni di tonnellate di plastica finiscono ogni anno negli oceani, l’equivalente di un camion di spazzatura ogni minuto. Questi cambiamenti sono tutti frutto dell’azione degli esseri umani sulla Terra, di quella specie che gli scienziati definiscono “la principale forza geologica”.

Per approfondire:

http://www.theguardian.com/environment/2016/jan/07/human-impact-has-pushed-earth-into-the-anthropocene-scientists-say

http://www.theguardian.com/business/2016/jan/19/more-plastic-than-fish-in-the-sea-by-2050-warns-ellen-macarthur

http://www.theguardian.com/environment/2016/jan/24/plastic-new-epoch-human-damage

Paolo Ferraris racconta la storia di Geoclima

Di Carlo Tomaso Parmegiani, in Corriere Imprese Nordest, 11 gennaio 2016

Il lungo rapporto con gli arabi di Zamil, l’export al 100%, la tecnologia refrigerante innovativa (e pluripremiata): l’azienda goriziana è all’avanguardia nel mercato europeo.

Ci sono aziende che dimostrano come si possa continuare a crescere e affermarsi anche in comparti in forte sofferenza. Dietro queste aziende c’è spesso la passione, la capacità innovativa e la volontà di non rassegnarsi di persone che incarnano profondamente lo spirito imprenditoriale.

È il caso della Geoclima di Ronchi dei Legionari (Go), azienda del settore del condizionamento d’aria nata nel 1994 su iniziativa di Paolo Ferraris che, anno dopo anno, ha registrato una crescita continua e che oggi, con un export al 100%, ha 75 dipendenti con 23 milioni di fatturato e controlla la Crom, sempre di Ronchi, che produce scambiatori di calore, l’austriaca Clima Tech che da 40 anni produce centrali di trattamento aria, uno stabilimento produttivo in Russia e uno in Tailandia che complessivamente realizzano altri 15 milioni di fatturato e impiegano ulteriori 35 dipendenti.

ferraris“Ero responsabile tecnico e di produzione di un’azienda del settore – racconta Ferraris – che vendeva principalmente sul mercato tedesco con ottimi risultati. A causa di un disastroso cambio manageriale, nel ’92 l’azienda entrò in crisi fino a finire in affitto a un altro imprenditore. Io, che per anni avevo dato tutto me stesso, lavorando più di 14 ore al giorno, non condividevo più la strada intrapresa e, forte delle conoscenze acquisite, proposi ad alcuni imprenditori di costituire una nuova azienda nel settore del condizionamento. Quegli imprenditori mi diedero fiducia e divennero soci finanziatori di Geoclima”.

Ferraris era alle prime armi come imprenditore, ma la partenza fu subito positiva perché una parte dei vecchi clienti dell’impresa in cui lavorava prima decisero di seguirlo, garantendo a Geoclima fatturati interessanti fin dall’esordio. L’idea vincente fu di puntare tutto sulla nicchia costituita dalla produzione di condizionatori su progetti singoli per il condizionamento di uffici, aziende, alberghi, centri commerciali, data center, evitando di andare a scontrarsi con le multinazionali attive sul mercato del condizionamento standardizzato.

“Nel 2005, quando per tutto il settore in Italia iniziava la crisi a causa della perdita di competitività, noi – continua il fondatore di Geoclima – soffrivamo, invece, di problemi di crescita: volevo espandermi, ma mi servivano maggiori competenze commerciali. Ci fu allora un avvicinamento con la Zamil, una società araba attiva in 25 settori diversi con 12mila dipendenti e 1,5 miliardi di dollari di fatturato, che cercava una società europea medio piccola che potesse diventare il loro “polo tecnologico”. In pratica noi avremmo dovuto sviluppare alcuni prodotti innovativi che Zamil avrebbe poi prodotto e venduto sul mercato arabo, in cambio loro avrebbero aperto ai nostri prodotti la loro rete commerciale al di fuori della penisola arabica, consentendoci di trovare clienti in Nord Africa, America, India, Bangladesh e Australia”.

Firmato l’accordo commerciale, gli arabi rilevarono anche le quote dei primi soci finanziatori di Ferraris, acquisendo la maggioranza di Geoclima. Dopo anni di forte collaborazione le sinergie fra le due aziende sono via via diminuite e nel 2010 Ferraris ha riacquistato la maggioranza di Geoclima dai soci arabi.

Oltre all’incontro con Zamil, un altro grande stimolo al successo di Geoclima è giunto dalla scelta di Ferraris di lanciarsi, fin dal 2005, nella produzione di sistemi di condizionamento a forte risparmio energetico. “Si è trattato – chiarisce – di sposare nuove tecnologie che garantiscono un risparmio intorno al 20-25% rispetto ai sistemi tradizionali. Ovviamente, ciò fa salire i nostri prezzi, ma i clienti hanno capito che in un paio d’anni riescono ad ammortizzare il delta di prezzo e per tutto il resto del ciclo di vita della macchina (dai 10 ai 15 anni) ottengono forti risparmi sui consumi”.

Oggi Geoclima per i suoi prodotti innovativi, che sono stati i primi al mondo a utilizzare un particolare refrigerante ecologico, ha vinto anche alcuni premi internazionali, è uno dei soli tre o quattro produttori europei che padroneggiano la nuova tecnologia (che al momento rappresenta tra l’80 e il 90% della produzione aziendale) e si è aperta prepotentemente il mercato dei Paesi, europei e non, più attenti alle tematiche del risparmio energetico. “Purtroppo – chiosa Ferraris – questi prodotti non hanno ancora mercato in Italia, sia perché non c’è la necessaria sensibilità, sia perché la legislazione non stimola adeguatamente l’introduzione di macchinari industriali a basso consumo energetico”.

 

I NUMERI

110 – i dipendenti
Geoclima ha 75 dipendenti diretti nello stabilimento principale di Ronchi dei Legionari (Gorizia), aperto 22 anni fa da Paolo Ferraris. Altri 35 dipendenti sono operativi negli stabilimenti esteri in Tailandia e in Russia.

23 – il fatturato
Il giro di affari di Geoclima è attestato sui 23 milioni di euro all’anno, cui si aggiungono altri 15 milioni generati dalle attività direttamente gestite all’estero.

2 – le controllate
Geoclima controlla la Crom, sempre di Ronchi dei Legionari, che produce scambiatori di calore, e l’austriaca Clima Tech, specializzata da 40 anni nelle centrali per il trattamento aria.

2005 – l’anno della svolta
Risale al 2005 la decisione strategica di concentrare la produzione sui sistemi di condizionamento e refrigerazione a forte risparmio energetico e sull’utilizzo di prodotti refrigeranti ecologici.

eventi internazionali MCE e ARBS 2016

Importanti eventi in programma nel 2016!

Il 2016 è appena iniziato e Geoclima è già in fermento per gli importanti eventi internazionali in programma nei prossimi mesi.

Dal 15 al 18 marzo saremo presenti a Milano per la 40° Mostra Convegno Expocomfort, la più importante manifestazione europea per il settore HVAC.

Ma non è tutto! Dopo aver avviato l’attività di Geoclima Australasia è arrivato il momento di farci conoscere al grande mercato australiano dell’HVAC: per questo saremo presenti come espositori alla fiera ARBS 2016, che si terrà a Melbourne dal 17 al 19 maggio.

Ti aspettiamo a Milano o a Melbourne per presentarti interessanti novità e per coinvolgerti in un’esperienza unica!

A presto per nuovi aggiornamenti!