Background

Indyk Śląsk è un’azienda polacca operante nel settore alimentare ed in particolare nell’allevamento, macellazione e ingrosso di tacchini, non solo per il mercato polacco ma in l’Unione Europea.

Il cliente finale Indyk Śląsk aveva bisogno di una nuova catena del freddo per la macellazione e la conservazione all’interno di uno dei suoi impianti. L’azienda polacca Energycool si è occupata della progettazione e costruzione del sistema di refrigerazione, condizionamento, ventilazione e recupero del calore dell’impianto.

Obiettivi

Per questo progetto Geoclima ha lavorato a stretto contatto con Energycool nella realizzazione di una catena tecnologica che include:

  • camera per la macellazione dei tacchini (+10 °C)
  • camera fredda (-1.5 °C)
  • camera di abbattimento (-40 °C)
  • congelamento (-20 °C)

La capacità giornaliera dell’impianto è di 24mila tacchini, che equivalgono a 250 tonnellate al giorno.

Per l’intera catena del freddo sono state necessarie diverse soluzioni a seconda delle diverse temperature da raggiungere e degli specifici utilizzi del sistema.

Progetto

Per questo progetto Geoclima ha progettato e sviluppato unità speciali per due differenti finalità di refrigerazione.

Il progetto è iniziato con la progettazione del sistema di refrigerazione per la camera fredda, per cui è richiesta una temperatura costante di -1,5 °C e per la quale Geoclima ha fornito due unità ad aria GHA con recupero di calore e una capacità refrigerante di 650 kW: i chiller operano in parallelo e producono glicole a -7 °C.

Grazie agli scambiatori con recupero di calore, il calore prodotto dall’impianto viene recuperato e reimpiegato nella unità trattamento aria e nello scambiatore installato come sistema di protezione antigelo nelle camere di abbattimento e di congelamento.

Per le camere di abbattimento e di congelamento, che richiedono temperature estremamente basse – rispettivamente -40 °C e -20 °C – Geoclima ha progettato due unità di compressione GKK a basse temperature, da 200 kW ciascuna e con sistema di recupero di calore. Ogni unità è collegata a due raffreddatori di olio e a un condensatore remoto installato sul tetto e al tempo stesso collegato agli evaporatori all’interno delle diverse camere.